Valencia da TuttiPazzi

Qui verrà assegnato ogni post su Valencia in modo di riassumere un po' tutta l'info dei post precedenti.


LAS FALLAS DE VALENCIA


Las Fallas è la festa più importante di Valencia. Una celebrazione che originariamente segnalava il finde dell'inverno e l'inizio della primavera. Una festa piena di tradizione, critica e ironia, religiosità e sentimenti.

Vediamo alcuni degli atti preferiti dagli amanti di questa festa.

La mascletà: Una bomba di suono e rumore

Cominciamo dalla mascletà, perchè è senza dubbi lo spettacolo che mi piace di più :) Tutti i giorni dall'1 marzo fino al 19 alle 14.00 di pomeriggio in piazza del Ayuntamiento (cioè, del comune) c'è questo intenso spettacolo che dura non più di 5 minuti.


Questo non è propio una mascletà, ma un esperimento fatto con dei musicisti che imitano i suoni dei fuochi d'artificio usati nella mascletà. Ma secondo me è molto carino.
La mascletà dei fuochi d'artificio di giorno o a terra, cioè, senza colori nel cielo, ma tanto tanto rumore, e si creano anche dei ritmi.
Di solito agli stranieri non piace perchè non capiscono come tanto rumore deve essere bello :)

I monumenti: i protagonisti

Costruzioni bellissime, belle colorate che tradizionalmente erano critiche di tutto ciò accaduto durante l'anno e che rappresentavano la fine di una tappa. Poi si bruciava e permetteva l'inizio di una nuova. Adesso la critica non è tale, si vede soltanto da piccoli particolari. Ma si bruciano ancora :P


 Monumento fallero vincitore del primo premio. Convento Jerusalén

Los ninots sono i singoli personaggi che compongono il monumento intero. Si può salvare un ninot di essere bruciato di tutta Valencia, e si chiama ninot indultat.




Ninot indultat infantil 2013                       


Las falleras, cioè le ragazze che si vestono con i vestiti tipici. Qualche volta mi vestivo così e anche se il vestito pesa un quintale, i capelli ti fanno sembrare brutta brutta e dopo un paio di ore ti fa male fino la dita dei piedi, riconosco che era molto bello indossarlo.


Falleras e Falleros ballando le danze tipiche valenciane


L'ofrena a la mare de Déu (detto in valenciano) cioè un offrendo alla Madonna. Gli operai disegnano il vestito della Vergine (gigante) con dei mazzi di fiori che le donne le offrono.


Offrendo alla Madonna in Plaza de la Virgen


Ho promeso parlarvi di "la cremà" che è l'ultimo atto delle feste. Cosa facciamo per finire Las Fallas? Le bruciamo. Cosí si da inizio anche alla primavera. 
Durante 5 giorni Valencia è piena di colori, odori e suoni. La mattina dopo a "la cremà" è tutto finito e Valencia resta calma e pulita come se tutta quella pazia non ci fosse mai stata.




Quando sono stata in Italia, sono andata a vedere i Carnevali di Viareggio. Se gli conoscete anche voi, vi potete fare un'idea precisa di come sono las fallas, sia per assomiglianza che per ambiente, musica, critica e sarcasmo. Mi sono sentita come a Valencia!! :)






PS: Ringrazio a Rafa Vives e Rosana Muñoz per permettermi di usare le sue bellissime foto e farci godere dei colori e l'essenza di Las Fallas.





LA FIRA DI "L'ESCURAETA"


Oggi vi parlo della "Fira de l'Escuraeta", un mercato o feria molto molto tradizionale di ceramica a Valencia. L'Escuraeta si organizza da secoli in "Plaza de la Reina", cioè in Piazza della Regina, accanto al duomo della città, dalla seconda domenica di Maggio fino il giorno del Corpus Christi (che questo anno è il 30 de Maggio). Come qualsiasi città di tradizione cattolica, quasi tutte le feste, ferie, celebrazioni e giorni festivi sono legati a atti o periodi religiosi, anche se in tanti hanno una dubitosa origine religiosa, piuttosto pagana.


Durante la cristianizzazione della città di Valencia (secoli XIII e XIV) gli apprendisti del negozio di vasaio mostravano le sue creazioni pubblicamente per dimostrare la sua abilità e cosí entrare nella corporazione corrispondente.
Foto datata dal 1935


Tradizionalmente le donne ci compravano gli attrezzi per cuinare di fango cotto. Ci sono pentole, vasi, caraffe e barattoli per l'olio, il sale e il pepe, l'acqua, l'aglio, le olive e tanto altro. Inoltre troviamo i classici "morteros" per fare la famosissima salsa di aglio "all i oli", tipica valenciana.





Una delle tradizioni più belle è quella di portare i bambini e regalargli una campanetta di fango e legno della madonna oppure comprare delle miniature di pentoline, piattini, bicchierini, tazzine per giocare, davvero carine. Avevo tantissimi apparecchi e ancora oggi mi ricordo di loro con affetto :)
Giocatolini che imitano gli attrezzi di cucina

È molto comune anche comprare ai bambini dei giocatolini di fango che si riempiono di acqua e si soffia. Il suono che fa è molto simile a un fischio di uccellino.


Campane tipiche come omaggio per i bambini
Da un tempo ci sono delle bancarelle dove vendono prodotti che non c'entrano niente con la feria dell'Escuraeta, e purtroppo pian piano si sta perdendo la tradizione di portare i bambini e comprare "los cacharritos" come chiamava mia nonna i giocatolini.

Ieri sono passata e purtroppo non ho visto tanta gente che ne paseggiava o comprava, anche se c'erano parecchi turisti in quella zona.

Vi invito a conoscere questo piccolo mercato se siete a Valencia in questi giorni, a comprare qualche campana della madonna oppure un mortero piccino piccino, a scattare delle foto e condividerlo con noi, ma soprattutto a sentire l'essenza di una tradizione autentica.






BREVE STORIA DELLA PAELLA VALENCIANA

Oggigiorno la paella si cucina in mille modi diversi, con tante ricette originali, versionate, inventate. Allora, quello che vi racconterò io sarà l'origine di tutte queste ricette e piatti famosissimi nel mondo.

Cominciamo dall'inizio: La parola paella deriva dal nome latino patella (non tanto lontano dal nome padella in italiano) e significa esattamente questo, una padella di ferro smaltata tonda e piatta con due impugnature, usata per cucinare piatti con il riso, tipica della zona di Levante.


A Valencia, da quando il riso viene importato dall'Asia, è coltivato e molto usato nella sua gastronomia. Il primo documento scritto dove appare la paella come piatto valenciano data dal XVIII secolo, ma era già conosciuto nella tradizione gastronomica valenciana e spagnola.


La paella valenciana si capisce che è quella originaria della zona delle maremme o palude dell'Albufera di Valencia (del quale vi devo parlare). Gli ingredienti utilizzati sono quelli propri della zona: fagiolini piattoni, fagioli bianchi valenciani, anguilla tipica dell'Albufera, lumache/chiocciole. Se questi ingredienti non c'erano si scambiavano per carne di pollo, coniglio e anatra. Il riso sempre "arroz tipo bomba" come conosciuto in spagnolo, sarebbe arboreo/originario.


Ora come ora, si usano i seguenti ingredienti; ci sono anche delle varianti, però:

Arroz (riso)
Pollo y conejo (pollo e coniglio)
Caracoles (lumache) -ozionale-
Alcachofas (carciofi) -ozionale-
Garrofón, tabella (fagioli bianchi valenciani)
Judías verdes (fagioli piatti verdi)
Tomate (pomodoro, mai passata di pomodoro)
Aceite de oliva virgen extra (olio extravergine di oliva)
Agua (acqua)
Sal, pimentón, azafrán (sale, cayenne, zafferano)
Romero (rosmarino)

C'è chi mette anche dei peperoni rossi e verdi, io non l'ho mai visto a casa mia, ma non è così stranno. Tutto il resto che potete vedere oppure assaggiare diverso a questo, non è proprio della paella di pollo e coniglio, cioè, quella veramente detta paella valenciana :) non significa, però, che non sia buona come sapore.




La paella tradizionale si cucina con il legno, conviene farla riposare coperta con della carta di giornale o dei panni per 5 minuti e, dato che è un piatto popolare e familiare, è molto tipico mangiare direttamente della paella, senza piatto. Ognuno mangia ordinatamente la sua piccola porzione dipendendo di come viene servita in tavola. Si dice che il sapore caratteristico della paella fatta a Valencia si ottiene per il tipo di acqua che abbiamo, con un elevato contenuto di calcarei.


Poi esistono tantissime varianti di risi cucinati in una paella, quindi chiamati questi piatti paella, però cucinati in modo diverso. Ad esempio c'è "el arroz a banda", "paella de marisco", "paella mixta", "paella de verduras", e tanti altri tipi. Sono tutti quanti originari della zona valenciana, ma di paesi e regioni diversi, specialmente per quanto fa a quelle che contengono il pesce e i frutti di mare, tipiche delle zone costiere, ovvio.

Non vi do la ricetta oggi perchè me la tengo per un altro giorno, anche se potete guardare questo video. Se capite lo spagnolo non avete bisogno della ricetta tradotta per me :P





IL VALENCIANO

Cosa è il valenciano?? Magari qualcuno non ha mai sentito parlare del catalano, è una lingua (non è un dialetto) parlata nella zona costiera mediterranea della Spagna, dalla Catalogna, Isole Baleari e Regione Valenciana. Si conosce, sopratutto in Spagna, con diversi nomi: valenciano, mallorquín, catalán. Per gli stranieri forse si conosce meglio come catalano, non lo so.





Comunque capite subito che è una lingua latina, come l'italiano, il francese, lo spagnolo, etc. Ed è normale se ci sono assomiglianze fra loro, ma non posso fare a meno perchè ho trovato tante cose comuni con l'italiano che non sono comuni allo spagnolo e quindi mi fa pensare tanto agli origini e le contaminazioni delle lingue. Troppo bello!!


Allora, ho pensato che, se non avete mai sentito parlare di questa nostra particolare lingua e siete curiosi, vi piacerebbe conoscere qualche similitù. Tutte quante che vi faccio vedere sono comuni soltanto fra catalano-italiano, ma diverse dallo spagnolo.


     Costruzione dei possessivi uguali:  articolo + a. possessivo + nome

                                                           il                   mio             cane
                                                           el                  meu            gos

    Quando parliamo di una persona è comune mettere l'articolo prima del nome (in spagnolo può sembrare  volgare)

        La Gaia è andata a lavorare
        La Carme ha anat a treballar

   La particella ne come quantità

        Ne ho preso quattro (mele)
        Ne ho pres quatre (pomes)

   Alcune cose di fonetica che si sono perse in spagnolo: distinzione di suono fra v/b, vocali aperte e chiuse e/o.


   Alcuni verbi come: prendere/prendre, mangiare/menjar, ascoltare/ascoltar, trovare/trobar.

   Tanto vocabolario: terra/terra, fuoco/foc, fusta/fusta, finestra/finestra, donna/dona, porta/porta, fino/fins.

E poi ci sono alcune curiosità come ad esempio che all'Alghero si parla catalano oppure è lingua ufficiale di Andorra.


Se ne volete sapere di più:  http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_catalana


PS: ci sono tanti discorsi su catalano, varianti, origini, etc. Lo so che per molte persone è un argomento di discussione, ma in questo blog, particolarmente in questo post, non vorremmo avere delle discussioni dato che non è un blog di linguistica, io che scrivo non sono una esperta e insomma, non è il punto che trattiamo.





IL MERCATO CENTRALE/ EL MERCAT CENTRAL

Il Mercat Central (mercato centrale, mercat è valenciano) è un autentico tesoro proprio in centro.


STORIA




Il mercato occupa attualmente lo spazio che era destinato in precedenza ai mercati itineranti. L'anno 1839 si inaugura un mercato scoperto chiamato il Mercato Nuovo. Gli ultimi anni del XIX secolo questo mercato diventa insufficente per quanto a spazio. Ci sono tanti diversi progetti e l'anno 1910 viene scelto il progetto di due architetti che avevano studiato Architettura a Barcellona e lavoravano lo stile modernista, Alejandro Soler e Francisco Guardia Vial.

I lavori durarono parecchi anni e finirono il 1928, anno della inaugurazione ufficiale del Mercato Centrale. Il progetto fu finito  per gli dagli Architetti Enrique Viedma e Ángel Romaní.


ARCHITETTURA E USI


Il Mercado Central è il palazzo più rappresentativo dell'architettura valenciana di inizio del XX secolo. Si integra perfettamente agli altri palazzi storici accanto: La lonja de la Seda e La Iglesia de los Santos Juanes.

La costruzione del mecato intendeva essere un passo avanti nella modernizzazione della città, nei processi tecnologici e mercantili.
La cupola è di ferro, vetro e ceramica valenciana e raggiunge i 30 metri di altezza.
L'interno ha una distribuzione razionalista, concepito per albergare 959 negozi. Possiamo trovare tutto tipo di cibi: verdura, frutta, frutti secchi, legumi, pane e dolci, carne, pesce, salumi, ...





C'è poi una tradizione popolare propria di questa zona mediterranea, famosa anche al Mercat de la Boqueria di Barcellona di chiedere di fare un panino con dei cibi comprati al mercato: cioè, comprare il pane in un negozio, tonno, prosciuto o qualche altro salume in un altro negozio e chiedere di metter tutto insieme alla commessa. Poi continui a fare la spessa con il tuo panino in mano, una delizia!! :D






Quello che mi piace di più è il movimento e la vita che ogni giorno ci abita intorno. Tutto un riferimento per chi vuole acquistare ottimi prodotti e respirare l'ambiente di un popolo solare e vivace.

Un posto da non perdere!!



TOPONIMO DI VALENCIA


Il toponimo di Valencia deriva dal termine latino Valentia Edetanorum, nome dato dai romani che fondarono la città. Il significato sarebbe "città forte degli edetani". Gli edetani appartenivano ad una tribù iberica insediata nella zona. C'èra l'abitudine da parte dei romani di nominare le colonie romane con dei toponimi allegorici di virtù militari.


Gli arabi chiamarono la zona Madīna at-Turab, Città di Sabbia, e il termine Balansīa veniva usato per la taifa di Valencia (cos'è la taifa di Valencia? Uno dei regni musulmani creati dopo la fine del Califato de Cordoba nel 1010). Poi il termine si userebbe anche per riferirsci alla città. Dopo la conquista da Jaime I, il termine Balansīa viene cambiato per Valencia o (València in valenciano) .


Tratto da Wikipedia.

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